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Articolo tratto da: https://novagricoltura.edagricole.it/viticoltura-ed-enologia/vendemmia/
Con le mappe di vigore è possibile conoscere nel dettaglio le caratteristiche delle uve e in base a queste stabilire come eseguire la vendemmia tenendo conto del tipo di vino che si vuole ottenere. Una piattaforma aiuta i viticoltori a raccogliere i grappoli in maniera “precisa”

Una vendemmia parcellizzata, “di precisione”, per ottenere esattamente quello che si vuole dalla vinificazione delle uve. Come? Grazie alle mappe di vigore, realizzate tramite sensori che rilevano il vigore vegetativo e in base ai dati raccolti comunicano con le macchine che lavorano in campo. Questo sarà il tema di uno dei laboratori che si svolgeranno durante Nova Agricoltura in Vigneto giovedì 7 giugno tra i filari dell’azienda Umani Ronchi a Osimo (AN). Stefano Saderi e Fabrizio Minute dello studio Giotto Consulting illustreranno ai partecipanti le potenzialità del progetto GreenEye, da loro ideato in collaborazione con l’Università di Padova e con il gruppo di imprese Team (Tecnologie Evolute per l’Agricoltura Meccanizzata).

Vendemmia tarata sulla variabilità

A seconda degli obiettivi enologici, la variabilità intrinseca dell’espressione vegetativa di ciascun vigneto assume significati diversi. Se per la produzione di grandi vini rossi, strutturati e longevi, si cerca un’approfondita conoscenza e valorizzazione di determinate micro-territorialità, nel caso di produzioni destinate a base spumante o in ambiti caratterizzati da più elevati livelli produttivi, tale variabilità può rappresentare un limite al perseguimento di determinati obiettivi quali-quantitativi. È risaputo che gli eccessi di vigore rappresentano un ostacolo alla produzione, sia per la qualità delle uve prodotte sia per le problematiche di tipo sanitario a cui spesso sono correlati.

Come funziona GreenEye

Il progetto GreenEye si pone come obiettivo uno studio approfondito degli effetti della variabilità dell’espressione vegetativa del vigneto sulle caratteristiche qualitative delle uve e dei vini al fine di fornire alle aziende un utile strumento su cui basare un percorso di crescita qualitativa che coinvolga in primis la gestione del vigneto. Infatti, la vigoria, essendo una variabile parzialmente modulabile e influenzabile dalla gestione agronomica, rappresenta uno strumento qualitativo molto potente.
A partire dalle mappe i vigneti vengono suddivisi in classi di vigore e all’interno delle aree di massimo e minimo vengono effettuati rilievi di tipo qualitativo e quantitativo sulla parete vegetativa e sulle uve prodotte. Vengono monitorate, inoltre, la fenologia del grappolo durante la maturazione, l’evoluzione del peso medio dell’acino e le cinetiche di maturazione.

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